Terminati gli studi, lavora per tre anni alla BBC come scenografo, quindi come regista, occupandosi di alcune puntate del serial poliziesco Z-Cars, passando poi alla Indipendet Television per la serie The Informer. Nel primi anni Settanta, fonda con Ivor Powell (collaboratore agli effetti speciali per Stanley Kubrick) la Ridley Scott Associates, una società che in una decina d'anni è stata in grado di produrre 2000 spot pubblicitari. Da qui parte il suo eclettismo cinematografico. Qui nasce la sua vera formazione. L'esordio e i grandi successi Prima di esordire nel 1977 con I duellanti, ambientato nell'epoca Napoleonica e recitato da Keith Carradine e Harvey Keitel, ha lavorato a tre progetti mai conclusi: un noir, un film sugli scontri fra cattolici e protestanti nell'Inghilterra del 1605 e un fantasy incentrato su Mago Merlino, prediligendo poi il filone cappa e spada che gli ha permesso di vincere un premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes e un David di Donatello come miglior film straniero. Ma si impone all'attenzione di critica e pubblico con uno dei capolavori del cinema, un film che unisce l'horror alla fantascienza e che ha avuto il merito di lanciare un nuovo filone, oltre che una nuova attrice (Sigourney Weaver). Alien, la storia di un gruppo di astronauti diventati la preda di un alieno parassita, è considerato una vera e propria opera d'arte, innovativa, capace visivamente di stupire e spaventare. Un film riuscito che spinge il regista a proseguire la sua opera di "fusione di generi", mischiando nel 1982 il noir con la fantascienza e portando a compimento una delle pellicole più belle della storia del cinema: Blade Runner con Harrison Ford e tratta un romanzo di Philip K. Dick. Filosofico, esistenzialista e allo stesso tempo intrigante, il film è accolto inizialmente male dalla critica e dal pubblico, ma successivamente verrà rivalutato con grandi elogi.
Nel 1985, si cimenta con il fantasy realizzando il flop Legend con Tom Cruise, che però spinge Enya a dedicargli una canzone "Aldebaran". Segue il giallo Chi protegge il testimone (1987), con uno degli attori preferiti da Ridley Scott: Tom Berenger. La pellicola passa inosservata e, dopo un anno di pausa, si ripresenta con un altro poliziesco: Black Rain: Pioggia sporca (1989) con la coppia Michael Douglas-Andy Garcia, che ha invece un ottimo successo di pubblico. Con l'arrivo degli anni Novanta, lavora alla trasposizione cinematografica del romanzo di Richard Matheson "Io sono leggenda", ma il progetto non sarà mai terminato.
Fondatore con il fratello Tony degli Shepperton Studios, nel 1991 produce e realizza un altro piccolo gioiello del cinema, Thelma & Louise, con cui si aggiudica ben cinque nomination all'Oscar (fra cui quella per la miglior regia), vincendo invece quella per la miglior sceneggiatura. La storia delle fuggitive, interpretate da Geena Davis e Susan Sarandon, che si immolano per un ideale femminile, volando con la loro auto nel Gran Canyon, lascia al mondo intero l'amaro in bocca. Piccola discesa e nuova ascesa Comincia qui, un periodo di calo nella qualità: 1492 - La conquista del Paradiso (1992), Albatross - Oltre la tempesta (1994) e Soldato Jane (1997) sono bei film, ma che non hanno la stessa intensità dei precedenti. Anche le sue scelte come produttore fanno fiasco e cancellato il progetto di dirigere la pellicola Hot Zone (con Robert Redford e Jodie Foster) che doveva raccontare la scoperta del virus ebola, si rifà splendidamente firmando la pellicola premio Oscar Il gladiatore (2000), seguito poi dal più oscuro Hannibal (2001) e dal bellico Black Hawk Down, altra nomination all'Oscar come miglior regista. Compagno dell'attrice e presentatrice costaricana, Giannina Facio (in Italia famosissima per la trasmissione "Emilio" su Italia 1), che diventa la sua attrice feticcio a partire dal 2000, Ridley Scott viene nominato "sir" dalla Regina d'Inghilterra nel 2003 e, due anni più tardi, firma Le crociate con Orlando Bloom, Eva Green e Liam Neeson.